Eretto tra il 1883 e il 1890 sul fianco destro della valle del Chiese, a quota 1069 m nei pressi dell’abitato di Praso, forte Corno fu concepito allo scopo di integrare il precedente sbarramento di Lardaro costituito dai forti Larino, Danzolino e Revegler.
Progettato dal capitano Adolf Kroneiser, che fu anche direttore dei lavori, venne costruito secondo i criteri propri dello stile “Vogl”, perciò dotato di cupole girevoli di acciaio e di corazze per cannoni.
Il forte si adatta molto bene al saliente roccioso, è disposto su 4 livelli di quota e presenta pianta irregolare.
La parte più alta ospitava magazzini, dormitori e altri locali di servizio. L’armamento del forte era situato nella parte inferiore, con 6 cannoni da 12 cm M 80 erano collocati in casamatta corazzata.
Forte Corno era collegato a forte Larino e al fondovalle attraverso un percorso attrezzato lungo la parete rocciosa del Doss dei Morti, disseminato di piccole postazioni in caverna.
Rimodernato nel 1909-1910, fu dotato di 3 obici da 10 cm in cupola corazzata girevole e di due osservatori in cupola. Nonostante questi lavori, prima del conflitto fu disarmato perché considerato obsoleto. I suoi cannoni furono portati in postazioni in caverna predisposte nelle vicinanze mentre le cupole trovarono nuova collocazione nella sovrastante località Peschera. Il lager Peschera è un forte ipogeo, interamente scavato in roccia; sul versante opposto della valle del Chiese la difesa era affidata a forte Carriola, possente opera eretta negli anni a ridosso della guerra.
Durante il conflitto forte Corno non subì importanti bombardamenti.
Nel dopoguerra venne spogliato del ferro e delle lamiere di copertura dai recuperanti e rimase in totale stato di abbandono fino a quando, nel 1997, venne acquistato dall’amministrazione comunale di Praso che diede l’incarico per lo studio di un progetto di recupero del forte.
Progetto di recupero
La Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con i comuni di valle e il BIM del Chiese, ha promosso un progetto di valorizzazione storico-monumentale dello sbarramento di Lardaro. Forte Corno è stato sottoposto da un intervento di tipo conservativo che ha portato alla ricostruzione della copertura originaria con l’utilizzo di un materiale innovativo come la lamiera di Reinzink. L’intervento è stato realizzato sulla base di disegni austriaci dell’epoca e di una dettagliata documentazione fotografica.
Un ulteriore intervento ha portato alla realizzazione di un suggestivo sentiero panoramico di collegamento tra forte Corno e forte Larino.
Il comune di Praso ha incaricato l’Università degli Studi di Trento di realizzare un percorso di visita multimediale all’interno del forte, inaugurato nell’estate 2014. Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, con la consulenza dell’Università “Sapienza” di Roma, ha realizzato un allestimento audio-visivo affidato alle tecniche avanzate della comunicazione digitale.
Circuito dei forti
L’opera fa parte del Circuito dei forti nel corso dell’estate 2016 ospiterà eventi del ciclo Sentinelle di pietra.
Come raggiungerlo
Da Praso lungo una strada carrozzabile attraverso la frazione di Sevror, oppure a piedi da forte Larino seguendo per circa un’ora e mezza il sentiero che sale il versante e si addentra nella gola del torrente Reveglér.
Il forte è visitabile solo con visite guidate.
Bibliografia
– Le montagne dei forti. Paesaggi alpini e architetture militari nell’alta valle del Chiese. 1859-2014, a cura di Vittorio Carrara e Michela Favero, Fondazione Museo storico del Trentino 2014
– Il recupero dei forti austro-ungarici trentini, a cura di Morena Dallemule e Sandro Flaim, PAT 2014